Da Cremona a Londra, sola andata.

Vi voglio raccontare com’è successo che me ne sono andato dall’Italia e come sono riuscito a vivere a Londra.
Lo voglio fare perché quasi ogni giorno leggo qualcuno che parla di questa città, di andarsene dalla propria nazione, di quanto l’Italia sia incastrata e sia impossibile trovare un lavoro, pagarsi una casa in affitto, avere una famiglia. Problemi comuni che la politica nazionale non sembra voler risolvere. Ma tant’è. E non intendo fare polemica ora. Anche se le ragioni per cui una persona se ne va dalla propria nazione, come potete immaginare, sono e devono essere molto importanti e la politica del proprio Paese è indubbiamente un motivo importante. Che non è niente facile andarsene.
Lo voglio fare perché mi chiedono aiuto, mi chiedono come fare o come ho fatto.
E lo sto scrivendo proprio mentre l’Italia si spacca ancora di più, con cittadini che scendono in piazza per protestare contro chi o cosa non è molto chiaro. Ma quel che è chiaro è che vogliono aver un futuro, un lavoro, una famiglia possibilmente. E ok, pagare meno tasse, la pace nel mondo e un apparentemente un dittatore al posto del parlamento. Ma lasciando stare ogni politicizzazione della loro manifestazione e le modalità che non condivido e la dialettica che non condivido e i tutti a casa che ormai sono privi di significato quanto urlare forza Italia, penso sia interessante.
È che loro provano a cambiare l’Italia, io ho cambiato la mia vita, se volete in modo vile, andandomene.

Che ho scoperto che non c’è tempo per aspettare che le cose cambino per il meglio. È meglio cambiare tutto, che le cose, queste benedette cose, non cambiano mai.
Aspettiamo di trovare un lavoro, che il cliente ci paghi o di avere un aumento, di trovare una ragazza o di lasciarla, che la nostra madre si senta meglio o che il campionato finisca. Che le cose si sistemino, questa è la scusa principe nell’eterno procrastinare di prendere in mano la propria vita.
È come se ci si incastrasse in vite che non ci piacciono tanto, ma tutto sommato non troppo complicate, rischiose o brutte.
Strano che, anche io, abbia deciso di cambiare tutta la mia vita per il meglio proprio mentre tutto stava andando male.
Che fisicamente non stavo bene.
Che sentimentalmente non stavo bene.
Che nemmeno la mia famiglia stava bene.
Strano o forse no, che quando non si ha niente da perdere si facciano le cose migliori.

Quindi lo so bene che è complicato. E potrei scriverne per ore. Ma la fine di questo eterno posticipare non si impara da un padre, figuriamoci da un amico, men che meno da un blog di un coglione qualunque.

Voglio precisare che non sto postulando in alcun modo come si fa ad andarsene dall’Italia e si possa trovare lavoro a Londra.
Questa vuole essere solo un racconto della mia esperienza: non voglio indottrinare nessuno, non ho una ricetta a prova di bomba. Ognuno avrà differenti storie, punti di vista, necessità da soddisfare.
Ma se vi può interessare, questo è quello che è successo a me, da Cremona a Londra, sola andata, quasi due anni fa ormai.

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