La sindrome del bassista

Il bassista.
Chi e’ costui?
Per un terzo della mia vita non capivo nemmeno che suono emettesse quello strano strumento in braccio a quel signore sempre defilato.
Basso e bassista. Anche il nome era poco incoraggiante.
Basso.
Ti riempie la bocca, con questa bi esplosiva e poi, ba ba ba boh?
A me piaceva la batteria. La cassa, il rullante, i piatti.
Ho conosciuto tutti i pezzi e ancora di piu’ mi piaceva: charleston, ride, crash, splash, tom, timpano e rototom.
La batteria e’ uno strumento chiaro, anche lessicalmente. Ogni parte e’ descritta precisamente da una parola onomatopeica che ne indirizza il suo preciso uso.
Non vi dico il godimento quando ho visto per la prima volta gli Iron Maiden, live @ Donnington del 1992, con i china alle spalle di Nicko Mc Brain, sbattuti e risuonati di schiena.
Che dire della chitarra? Chitarra uguale rock. Sono cresciuto con la distorsione di Paranoid dei Black Sabbath come modello di vita. Smoke on the water come santino nel portafoglio. Il riff di Smells Like Teen Spirits, beh, quella e’ stata la mia preghiera prima di dormire per anni. Il basso, invece. Ecco, sembra una frase tronca e sbagliata, ma non lo e’.
Il basso, invece. Invece.
Che suono fa il basso?, chiedevo a mio padre. Perche’ io non lo sento, gli dicevo. Massi’, e’ li’. Li’, dove? Io non capivo.
E il punto e’ che anche il bassista, invece.
Sta di solito dietro, in un angolino, con sta specie di chitarra oblunga, con meno corde, si muove poco e, beh, di certo e’ poco attraente.
Che poi, avete presente il Baffo dei Ricchi e Poveri? Ecco, lui secondo me era il Basso.
Che poi, con la mia zeppola, baffo e basso sono proprio limitrofi.
Mi ha sempre fatto un po’ paura il Baffo dei Ricchi e Poveri, a dirvi la verita’.
Che c’aveva quella voce li’… oddio, c’aveva la voce? Vedete, io non me lo ricordo!

Ma e’ con i Nirvana che mi sono reso conto della frustrazione del bassista.
Che e’ inevitabile, se alle spalle c’e’ Dave Grohl e davanti c’e’ Kurt Cobain.
Krist Novoselic ce la metteva tutta per essere uno del gruppo. E se anche musicalmente faceva il suo porco dovere, beh, sul palco, ahinoi, soffriva della sindrome del bassista.
Per tutto il concerto si dimenava, si scuoteva, si agitava a dire: guardate, guardate me, non guardate Kurt Cobain, io sono meglio di lui. Guardate me! E mi ricordo di aver visto un video in cui, durante Lithium, lanciava il basso in aria. Non si sa bene che cazzo gli abbia preso. Ma lo lancia in aria. E per una banale legge gravitazionale che in quel momento di gloria il nostro bassista, vittima della omonima sindrome, credeva di riuscire a superare, beh, gli arriva giustamentein piena faccia il basso.
Mi ricordo di essermi detto: Cristo Santo, che razza di un coglione.
E mi dicevo: ma perche’ non lo mandano via? Krist Novoselic.
Bah. Bahsso.
Poi ho imparato.
Il bassista spacca i culi.
Tiene in piedi la baracca e ci sono mille esempi di bassisti che hanno le palle e che, comunque, non soffrono di quella sindrome.
Ma il concetto rimane.
La sindrome del bassista e’ sempre e piu’ che mai valida.
E’ la sindrome della spalla che vuole prendere il posto della rock star, di chi si sente continuamente in ombra di chi ha quel genere di carisma ingombrante, raro, unico, in grado di catalizzare su di se’ l’attenzione di chiunque, solo per il fatto di essere li’, in quel posto. Io ne ho conosciute un po’, di rock star. E quando le incontri, beh, non rimane molto di te. E se ti viene lo schifo, l’invidia, finisci proprio male.
Ma la realta e’ che nella vita ci sono le rock star e ci sono le spalle e tutto sommato non c’e’ niente di male nell’essere una buona spalla, per una grande rock star.
Che a volte bisogna saper riconoscere la cosa.
Se no si rischia di ritrovarsi un cazzo di basso nella faccia, per tentare di superare la propria sindrome del bassista.

Share your thoughts

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.