Gnam gnam

Una settimana intera a Ibiza.
Spiaggia e mare, sole e vodka. E poi donne in bikini, costumini striminziti in due pezzi strabilianti all’uncinetto o lycra ultratecnologica. Smagliature megasexy, strabismi di venere, perfezioni addominali, microculi sotto capezzoli inturgiditi dal fresco della brezza notturna che viene dal mare.
Gaspare non pensa che a bere cocktail, uno dietro l’altro, ballando musica house in stile C.O.C.C.O. al chiaro di luna.
Nessun pensiero lo tange, fermo e immobile nell’animo, mentre fa oscillare il corpo al ritmo dell’ennesima hit sparata a diecimila watt dal deejay del baracchino sul mare. Un manipolo di ragazze molto piu’ giovani di lui prendono a fare giochi lesbo, sculettando il perizoma a ritmo di cassa.
La pace dei sensi. Non ricorda ne’ Alessandra di Padova, abbandonata ansimante su un letto sudato, ne’ quelle gambe perfette di quella donna che, insieme a lui, ha passato tre giorni a base di champagne e cocaina.
Spingi e aspira.
Inala e stappa.
Versa e bevi.
Sorridi.
E fallo di nuovo.


Tutta la redenzione che per un secondo pareva averlo toccato semplicemente e’ scomparsa, svanita in cassa e charlie, tette e culi, uno due tre e quattro.
Si ripete che questa e’ vita e vaffanculo tutti quanti, sorseggiando mojito in boxer fiorati. Si, vaffanculo, dice. Ed e’ cosi’, che dev’essere il paradiso.
Una settimana sull’isola, lontano dal mondo conosciuto.
Basta una serata, di nuovo con Toffolino al solito bar per rivedere tutti quelli che, invidiosi della sua condotta, criticano e limitano, rosicchiando (gnam gnam), la sua liberta’. E impazzisce, vorrebbe spaccare a pugni tutti gli sguardi accusatori che ha addosso, strafatto per l’ennesima volta di polverina speciale tanto per avere la forza sufficiente per affrontare situazioni del genere.
Monta l’odio.
Nessuno deve permettersi di dare lui consigli su chi vedere o chi no.
Ogni cosa che fa e’ una scelta. E come tale, conseguenza diretta di numerosi ragionamenti, complicati a seconda dell’argomento. Scegliere significa avere il potere di gestire e razionalizzare i propri istinti.
Gaspare gestisce i propri vizi e le proprie ossessioni. Probabilmente sara’ alcolizzato, cocainomane e succube del denaro, ma tutto cio’ che fa e’ stato deciso.
Chi si mette sul gradino piu’ alto per giudicare la sua vita e’ cosi’ certo di essere puro? Aspirare coca, pagare per scopare, bere senza pieta’. Non sono forse solo cazzi suoi? Perche’ nessuno si ricorda che, grazie alla sua innegabile genialita’ in investimenti finanziari, ha regalato una nuova vita a poveracci che non aveva un cazzo dalla vita? E tutti i soldi alle associazioni di volontariato, come li mettiamo?
Se si vuole autodistruggere, che problema c’e’?
Ne e’ consapevole.
Non vuole fare la fine di quei pensionati in canottiera e ciabatte che penzolano di fronte alla tivu’, aspettando il giorno in cui inizino a passare i titoli di coda della propria vita noiosa.
Vivere ad alto volume, senza piu’ fidarsi di donne egoiste e non meno troie delle puttane a pagamento, amici arrivisti, vicini a lui fintanto che paga da bere, e vaffanculo ai capi e ai superiori, che finalmente ora ha tutto lui in mano, e poi vaffanculo a Sofia… Gesu’… ogni volta che c’e’ qualche cosa che lo turba, dal vaso di Pandora, risalta fuori il suo ricordo…
Sofia…
Riprende in mano le chiavi della Z4, sgomma e schizza, per poi arrivare a casa e quasi di corsa mettersi a letto, sorriso spento, per far terminare anzitempo questa giornata di merda.

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